La Stabile Organizzazione nell’era Digital economy: frontiere impositive e implicazioni penali – L’articolo a firma di Andrea Puccio ed Elena Prasedi su NT+ Diritto

Il quadro normativo dell’imposizione fiscale è stato rivoluzionato dal fenomeno della digitalizzazione. Infatti, il tradizionale concetto di stabile organizzazione deve oramai confrontarsi con l’operatività delle c.d. imprese digitali multinazionali, attive in contesti virtuali e dematerializzati, che prescindono dai confini fisici. Questo scenario ha imposto una significativa revisione del quadro normativo nazionale e internazionale in materia di imposizione fiscale dei redditi prodotti da parte di imprese residenti all’estero, con ricadute rilevanti anche sul piano penal-tributario.

Andrea Puccio ed Elena Prasedi, in un articolo a firma pubblicato su NT+ Diritto de Il Sole 24 Ore, analizzano le implicazioni di un’economia sempre più digitalizzata nell’ambito della regolamentazione tributaria, focalizzandosi sul criterio della “presenza economica significativa e continuativa” ora previsto dal TUIR. Più in particolare, si evidenzia come tale nozione rappresenti un cambio di paradigma funzionale ad attribuire rilevanza fiscale anche alle presenze esclusivamente digitali e, dunque, prive di strutture fisiche identificabili, ponendo in luce i relativi rischi e le responsabilità penali connesse.
Tale quadro normativo richiede, infatti, alle imprese non residenti l’adozione di strategie di compliance efficaci, anche per prevenire il rischio di contestazioni penali legate, ad esempio, all’omessa dichiarazione dei redditi.

Per saperne di più, l’articolo completo è disponibile per gli abbonati a questo link.