Google e Amazon: la protesta «formale» contro Piracy Shield – Andrea Puccio intervistato dal Corriere della Sera

La piattaforma Piracy Shield, creata per contrastare la pirateria online, è al centro di accese discussioni internazionali. Recenti sviluppi, come l’intervento della I2Coalition (Internet Infrastructure Coalition), che include alcune multinazionali come Amazon, Google e Cloudflare, hanno messo in luce gravi criticità, tra cui la mancanza di garanzie per i diritti fondamentali degli utenti.
In un documento inviato all’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, la I2Coalition ha, infatti, evidenziato i rischi per aziende e utenti, nonché le scarse tutele nei blocchi di contenuti.

Andrea Puccio, intervistato dal Corriere della Sera, ha sottolineato i rischi della gestione automatizzata delle segnalazioni su Piracy Shield, quando avviene senza verifiche preliminari o contraddittorio. Secondo l’avvocato, questo sistema espone la piattaforma a segnalazioni strumentali e falsi positivi, rischiando censure ingiustificate. Sarebbe, pertanto, necessario trovare un equilibrio tra automazione e tutela dei diritti fondamentali.

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